Il Social si può subire oppure lo si può condurre. Mai fargli la guerra. Un alleato prezioso, per il business e per la vita 2.0
sabato 1 febbraio 2014
Il Blog, un format che non stanca mai.
I blog vivono ancora.
Se le chat (Irc, Mirc) e le relative sorelle esistenti sui browser dopo l'apice raggiunto negli anni '90, grazie all'eredità del Videotel, sono ormai in completa, inesorabile, comprensibile fase calante e se i forum, sebbene utili per trovare informazioni dettagliate e un confronto tra utenti, stanno attraversando una crisi che li porterà presto a seguire il destino delle chat, i blog resistono.
Anzi, si sono rafforzati trovando una propria individualità che sembra resistere nel tempo.
Il forum è una piazza contenente migliaia di abitanti.
Il blog è una casa dove la voce primaria è di un singolo individuo.
Nel caos della ragnatela informatica, forse lo spazio pacifico e individualista del blog ha trovato la sua giusta realtà, dimostrandosi dunque l'unica vera alternativa ai siti web e ai social.
Di fatto nella rete esistono milioni di blog e solo alcuni hanno garantito pane, dollari e notorietà a chi lo gestisce.
Io non cerco qui il pane e neppure i dollari (anche se le offerte volontarie non saranno disdegnate).
Si tratta di uno spazio chiaro, a misura di chi la rete la vive, non la subisce e vorrebbe condurla, anche solo per qualche giga.
Sono un social media manager, oppure un community manager, oppure un gestore di account, oppure un data journalist. I termini di questi tempi si sprecano.
Creo campagne, gestisco account social, punto ad unire marketing, seo e giornalismo.
Mi diverto, mi piace e ci provo.
Vi parlerò di cosa mi occupo, cosa seguo, cosa sbaglio e cosa riesco ad offrire. Seguitemi nelle mie riflessioni oppure abbandonatemi. Andrò avanti.
Il bello dei blog è anche questo: siete a casa mia e non potete cacciarmi. Al limite con un click potete sbattere la porta... se portate dolci o bottiglie lasciatele sul tavolo per favore.
Il blog e i social mi fanno venire fame!
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